Racconto “Un altro appuntamento da sogno”

Racconto “Un altro appuntamento da sogno”

Nota

Buongiorno. Eccomi di nuovo qui con un racconto breve scritto per un’altra sfida del gruppo Better than Canon. Per questa volta il tema era #FallColorsChallenge, quindi un colore e un prompt collegato. Per questo racconto breve ho scelto come indicazione il colore giallo e il prompt “sabbia del deserto”. Doveva essere tutto un po’ comico come ambientazione, ma la fretta e il poco tempo a disposizione mi sa che hanno fato disastri.

In ogni caso ho scritto un altro momento della vita di Lily e James che abbiamo già incontrato in altri tre racconti prima di questo. Crisi di una notte di inizio estate con Jack che va fuori di testa per il primo appuntamento della figlia. Crisi in una notte di inizio autunno che accade circa dieci anni dopo il primo appuntamento. Un sogno di appuntamento dove Lily prova ad uscire con Finn ma il risultato è un disastro. Questa volta Lily decide di dare una seconda occasione a Finn, chissà come andrà.

Un altro appuntamento da sogno

racconto un altro appuntamento da sogno

Il caldo dell’estate era ormai una costante. Solo nelle prime ore del mattino si poteva godere del sole senza essere ustionati o morire per l’afa. Lily era contenta di poter ritornare a casa e godere di quel clima che tanto amava, sole e caldo ma non esagerati come a San Francisco.

Guardò le valigie pronte accanto alla porta. In realtà la maggior parte delle cose le aveva già inviate a casa ed erano arrivate il giorno prima. Aveva finito gli esami quindi non riteneva necessario rimanere vicino al campus ulteriormente. Inoltre suo padre aveva avuto l’idea di fare una vacanza di famiglia quindi doveva andare con loro.

Aveva lasciato poche cose sul comodino, i vestiti pronti per il viaggio di ritorno e l’ebook reader con il caricabatterie. Dopo aver sistemato la valigia si era fatta la doccia e si era preparata per uscire. Finn le aveva chiesto una seconda possibilità dopo il primo appuntamento disastroso che avevano avuto due settimane prima. Inizialmente non sapeva se accettare, tuttavia era l’ultimo giorno che stava lì nel campus e non aveva nulla da fare così aveva deciso che poteva uscire con lui nuovamente.

Quando lo aveva detto a suo padre, lo aveva sentito brontolare per diversi minuti mentre i suoi fratelli lo prendevano in giro. Essere l’unica femmina in famiglia, oltre a sua mamma, era un inferno certe volte perché erano tutti molto protettivi con lei. Suo padre era quasi sempre con la mazza da baseball in mano, i suoi fratelli ugualmente e persino gli amici di suo padre che lei considerava come zii. Era inutile spiegare loro che ormai era maggiorenne e che poteva prendersi cura di se stessa perché loro avrebbero fatto il circo ugualmente.

Guardò l’orologio e decise che era il momento di scendere. Prese la sua borsa a tracolla e le chiavi e con un sorriso andò fuori speranzosa per quel appuntamento.

Finn la aspettava in macchina e appena partiti iniziò a parlare dei suoi progetti per le vacanze. Lily lo considerava un ragazzo simpatico, tuttavia spesso non riusciva a rimanere concentrata su di lui. James era quello che la conosceva meglio e per lei era naturale paragonare chiunque a lui, che fosse un amico o un ragazzo che le chiedeva di uscire.

Dopo quasi un’oretta di macchina arrivarono a Crissy Field sulla spiaggia. La vista sul Golden Gate Bridge era magnifica e il panorama decisamente bello. Iniziarono la loro passeggiata continuando a parlare di sport e della stagione che si stava chiudendo, degli esami e dei progetti che avrebbero affrontato in autunno e delle vacanze estive. Il tempo, inizialmente mite, cambiò in poco tempo e il vento diventò sempre più forte alzando la sabbia e portandola in giro in nubi marroni.

Decisero di tornare verso la macchina e quando arrivarono erano ormai pieni di sabbia sui vestiti, tra i capelli e persino sul viso. Lily si era messa un fazzoletto davanti al naso e alla bocca mentre correva e aveva maledetto il momento in cui era uscita con le lenti a contatto perché gli occhi stavano bruciando piuttosto forte. Sarebbe arrivata a casa il giorno dopo con gli occhi rossi e avrebbe dovuto sentire la ramanzina che le avrebbe fatto suo padre. Per come era cresciuta e per il suo modo di essere, non amava mentire o nascondere le cose, quindi sapeva già che il racconto di quel pomeriggio sarebbe diventato un altro aneddoto per i pranzi o le cene di famiglia.

Quando arrivarono davanti al suo condominio, Finn si scusò con lei e decisero di comune accordo di lasciar perdere l’idea di un appuntamento perché i primi due non erano finiti molto bene. Erano diventati amici nel corso di quell’anno e decisero entrambi che era meglio così. Non era mai scattata nessuna scintilla tra loro e visti i risultati non proprio belli delle due uscite non volevano sfidare la sorte una terza volta.

Lily era tornata a casa quella mattina e come aveva previsto a pranzo tutti la presero in giro per il suo appuntamento del giorno prima. Finn era stato insultato da suo padre e anche dai suoi fratelli John e Thomas mentre Adam e sua mamma erano stati gli unici a provare un po’ di pena per lui. Nel pomeriggio avevano sistemato le ultime cose per la partenza del giorno dopo e caricato nelle macchine quasi tutte le cose.

Quando entrò nel soggiorno, Lily sentì il suo telefono squillare. Vide lo schermo e sorrise prima di rispondere.

«James, ciao. Hai chiamato proprio in tempo, abbiamo appena finito di caricare quasi tutto sulle macchine.» Si buttò sul divano mentre gli altri entravano in casa discutendo animatamente su qualcosa che lei ignorò.

«Principessa, finito di fare i bagagli? Partite domani mattina?»

«Sì, visto che ci sono più di cinque ore di macchina, papà vuole evitare il traffico quindi probabilmente ci butterà giù dal letto alle quattro del mattino.»

James scoppiò a ridere mentre Lily fece una smorfia. Era sempre puntuale ma non amava svegliarsi prima dell’alba. Sosteneva da sempre che dormire il numero giusto di ore aiutava il cervello a lavorare meglio.

«Con chi stai parlando? Un altro ragazzo che ti corteggia?» Moira le fece l’occhiolino mentre John, Thomas e Jack si buttarono sul divano e allungarono il collo per capire chi fosse dall’altra parte della video chiamata.

Lily sbuffò e li fulminò con lo sguardo a uno a uno.

«Ciao ragazzi, come state? Pronti per l’avventura?» Jack sorrise nel vederli comparire nell’inquadratura. Li conosceva bene perché Lily era molo legata alla sua famiglia e lui aveva passato diversi pranzi e cene con loro nell’ultimo anno, persino il Natale. Quando aveva conosciuto Lily, James stava lavorando presso suo zio mentre cercava di portare avanti il college. Quando sua madre morì in un incidente stradale, lui andò a vivere con la sorella di suo padre e la sua famiglia visto che suo padre non era molto interessato a crescere un ragazzino.

«Certo, prontissimi. Tu passerai a salutarci? Meg e Al verranno nel fine settimana.» John si mise con la faccia attaccata a Lily mentre Adam e Thomas stavano dietro e salutavano James con la mano.

«Ho parlato con loro, purtroppo però ho del lavoro da fare e dovrò anche andare a New York per un periodo quindi credo ci vedremo alla fine dell’estate ragazzi.»

«Alla fine ti hanno assegnato il progetto per New York? Sono felicissima anche se ci saranno un po’ di ore di differenza e sarà più difficile parlare al telefono.» Lily continuò a sorridere anche se aveva lo sguardo un po’ triste. Nonostante gli impegni, lo studio e il lavoro, lei e James facevano una video chiamata a settimana almeno e gli altri giorni si sentivano magari solo per un paio di minuti. Lui era quello che l’aiutava ad uscire dal suo guscio e lei lo teneva ancora legato alla sua città natale. Sapevano entrambi che quel trasferimento li avrebbe allontananti per un po’, ma consideravano il loro legame forte quindi cercavano di non essere tristi.

«Sarò sempre presente Lily, non importa l’orario, quando avrai bisogno prenderai il telefono e mi chiamerai. D’accordo?» James sapeva che sarebbe stato difficile ma non immaginava che potesse sentirsi così. Era una grande occasione per lui e per la sua carriera e l’aveva accettata perché voleva dare a Lily lo spazio necessario per crescere. Sapeva tuttavia che questo gli avrebbe fatto male nel tempo.

«Dovrai dargli consigli su come gestire i ragazzi. Lei trova solo pivelli che non sono capaci di portare fuori una ragazza a un appuntamento come si deve.» Thomas scoppiò a ridere seguito a ruota dagli altri membri della famiglia. Aveva visto gli occhi tristi di sua sorella e voleva allentare un po’ la pressione che si era creata.

«Cosa ha combinato ancora quel Finn?» James si passò una mano tra i capelli. Non amava parlare dei ragazzi che ci provavano con Lily, lo rendevano irascibile e molto protettivo.

«L’ha portata sulla spiaggia senza controllare le previsioni meteo ed è arrivata la tempesta.» Jack alzò gli occhi al cielo e rispose.

Mentre loro continuarono a ridere sotto lo sguardo furibondo di Lily, James imprecò sottovoce e cercò di mordersi un labbro per non scoppiare a ridere anche lui.

«Nessuno sapeva che il vento sarebbe diventato forte. Di certo non avevamo previsto che il tutto si sarebbe trasformato in una tempesta stile sabbia del deserto che ti entra dappertutto.» Lily alzò gli occhi al cielo mentre Thomas le rubò il telefono dalle mani.

«È un pivello, non sa nulla di ragazze e di come conquistarle. E pensa che Lily si era persino messa il vestito giallo estivo che poi ha dovuto lavare un paio di volte la sera per farlo tornare pulito. Ha detto che aveva la sabbia persino nelle mutande.»

Lily si era alzata dal divano e in un momento di disattenzione si riappropriò del telefono e corse di sopra nella sua camera mentre in soggiorno gli altri continuarono a ridere.

«Sono degli idioti, maschi che non capiscono nulla e giudicano inferiori gli altri. Sanno solo prendermi in giro, accidenti a loro. Magari era la mia metà e ho perso l’occasione per colpa di una stupida tempesta.» Si lasciò cadere sul letto godendosi la pace dalla sua stanza.

«Principessa, se lui fosse stato la tua metà a questa ora non avresti raccontato il tutto come una scocciatura ma saresti stata felice. Lo sei?»

«Come faccio a esserlo quando ho dovuto lavare il vestito a mano per cercare di fare andare via la sabbia e ho fatto lo shampoo quattro volte perché continuavo ad avere granelli di polvere tra i capelli?»

«Vedi, non era la tua metà. Hai tempo Lily, incontrerai il ragazzo che ti farà sorridere anche nei momenti peggiori vedrai.»

James cercò di tirarle su il morale e così si misero a parlare dei progetti di Jack per quella vacanza di famiglia. Rimasero al telefono fino a quando Moira non la chiamò per la cena. Stavano approfittando del tempo che avevano a disposizione prima del trasferimento di James a New York e per quello non badavano a quante ore rimanevano al telefono.

Disclaimer & copyright

Il contenuto del racconto pubblicato sopra è protetto dalla normativa vigente in materia di tutela del diritto d’autore, legge n. 633/1941, qualsiasi riproduzione anche parziale senza autorizzazione è vietata. Questa breve storia è un’opera di fantasia, personaggi e situazioni sono inventate e hanno lo scopo di conferire veridicità alla narrazione. Qualsiasi analogia con fatti, eventi, luoghi e persone, vive o scomparse, è puramente casuale.

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