Storytelling Chronicles “Vedrai che è bello vivere”

Storytelling Chronicles “Vedrai che è bello vivere”

Nota

copertina storytelling

Cari lettori di AlteregoUniversus, qui Stephi che parla. Incredibilmente nei tempi, ecco il racconto che ho scritto per il mese di novembre per la rubrica Storytelling Chronicles ideata da Lady C. Questa volta a scegliere il tema su cui cimentarci è stata Silvia di “La nostra passione non muore ma cambia colore”, che ha deciso che a ispirarci per questa sfida sarebbe stata… una poesia! Non è stata una scelta facile, lo ammetto. Più volte ho cambiato idea su quelle che sarebbero state le parole cui attingere per produrre questo breve racconto, “Vedrai che è bello vivere”. Spero che però il risultato finale vi possa piacere e che in qualche modo riusciate a ritrovare nel mio elaborato i versi da cui ho preso spunto. Fatemelo sapere, come sempre, nei commenti! Buona lettura. 🙂 Stephi

Vedrai che è bello vivere

Bello vivere
Foto di Jackson David da Pexels

Fu una decisione tanto dolorosa quanto necessaria.

Non ci misi molto a raccogliere i pochi averi rimastimi, e gettarli con foga in una sacca rattoppata. A rinchiudere la mia vita in qualche centimetro di tela logora, e insieme a quegli oggetti – un diario, una penna, qualche vestito per l’inverno, un libro – metter via tutti i ricordi della mia infanzia, andata perduta con così tanta fretta.

Preparato il tutto, aprii la porta della stanza che fino a quel momento mi aveva fatto da casa, mi guardai intorno un’ultima volta per controllare di non aver lasciato niente di importante, sospirai e uscii. Scese le scale, tirai dritto verso l’ingresso, attraversando il corridoio senza alzare lo sguardo da terra.

«Non è così che deve andare, Eliwynne.»

«È esattamente così che deve andare, Rasyan.»

Sbattei la porta alle mie spalle con così tanta forza che ne sentii i brividi provocati dal frastuono scorrermi lungo il corpo per diversi minuti. Una volta fuori, imboccai il sentiero che dalla capanna portava verso la foresta in silenzio, senza voltarmi indietro; non ebbi bisogno di vederlo, il suo sguardo come un mirino puntato dritto al centro delle mie spalle.

Era l’alba. La rugiada bagnava l’erba che costeggiava la via, il primo raggio di sole si posava timido sul terreno ricoperto di foglie ormai imbrunite, qualche passerotto rompeva il silenzio del mattino con il suo dolce canto.

La decisione era stata presa: avevo abbandonato il nido. E una volta compiuto il passo, tornare indietro non era un’opzione percorribile. Non era nemmeno un’opzione. Nossignore. Avrei girato il mondo, mi sarei lasciata inebriare da tutto ciò che sino a quel momento avevo soltanto potuto immaginare. Avrei esplorato la natura e in essa scoperto la bellezza. Sarebbe diventata la mia guida. Non sarei più stata prigioniera: da quel giorno, per la prima volta, e per tutte le volte a seguire, io sarei stata libera.

Con le lacrime che mi rigavano le guance continuai il cammino. E in testa, impresse come un marchio creato da un ferro ardente sulla pelle, le ultime parole di mio padre Vivindir:

Chi s’aggrappa al nido
non sa che cos’è il mondo,
non sa quello che tutti gli uccelli sanno
e non sa perché voglia cantare
il creato e la sua bellezza.
Quando all’alba il raggio del sole
illumina la terra
e l’erba scintilla di perle dorate,
quando l’aurora scompare
e i merli fischiano tra le siepi,
allora capisco come è bello vivere.
Prova, amico, ad aprire il tuo cuore alla bellezza
quando cammini tra la natura
per intrecciare ghirlande coi tuoi ricordi:
anche se le lacrime ti cadono lungo la strada,
vedrai che è bello vivere. (Anonimo)

Disclaimer & copyright

Il contenuto del racconto pubblicato sopra è protetto dalla normativa vigente in materia di tutela del diritto d’autore, legge n. 633/1941, qualsiasi riproduzione anche parziale senza autorizzazione è vietata. Questa breve storia è un’opera di fantasia, personaggi e situazioni sono inventate e hanno lo scopo di conferire veridicità alla narrazione. Qualsiasi analogia con fatti, eventi, luoghi e persone, vive o scomparse, è puramente casuale.

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16 Comments

  1. Ti prego, trova il modo di continuare… Non puoi lasciarci così… Complimenti è stupendo il tuo racconto. Breve ma di grande intensità. Hai sfruttato al massimo la poesia. Scrivi divinamente e sai emozionare chi legge.
    Silvia di Silvia tra le righe.

    1. Stephi

      Ciao Silvia! 🙂 Grazie mille! Spero di potervi accontentare per quanto riguarda il sequel! Come dicevo qui sotto, al momento non c’è un’idea a riguardo, però non mi pongo limiti 🙂 Ti ringrazio di cuore per i complimenti! A presto, Stephi

  2. Sai che non è da tutti, vero? Scrivere un piccolo testo e riempirlo prima di emozioni poi di significati, come se niente fosse… Non so se complimentarmi od odiarti 😛 La linea è molto sottile, signorina U_U Ahahah Comunque, lasciando gli scherzi per occasioni differenti, a parte dirti che voglio tutti i seguiti possibili e inimmaginabili, non ho altro da aggiungere :3 Brava brava, ragazzuola, ogni volta mi stupisci sempre più :*

    1. Stephi

      Ciao Lara <3 Magari mi viene l'ispirazione per un sequel nei prossimi mesi, chissà: per ora è nata come stand alone, ma mai dire mai nella vita 🙂 Sono super contenta ti sia piaciuta questa storia! Grazie per averla letta e commentata, ti abbraccio! Stephi

  3. Simona Busto

    Anche a me il tuo bel racconto ha fatto venire in mente un universo fantasy.
    Davvero una storia ben scritta e molto evocativa. Lasci al lettore delle impressioni forti e lo spazio per immaginare gli eventi accaduti e che ancora devono accadere.

  4. Liv

    Nonono, e come finisce? Come continua? Cosa succede? Non puoi lasciarci così, in sospeso.
    Complimenti per il breve ma intenso racconto. Per quanto finisca in modo aperto, credo sia giusto per la poesia alla quale ti sei ispirata e che dà il titolo. Non servono tante parole in più per capire il personaggio, perché si legge tra le righe la voglia di libertà, di aprire le ali e lanciarsi nel vuoto. Mi è piaciuto, così breve ma intenso. Complimenti.

    1. Stephi

      Ciao Liv! Il racconto è volutamente sospeso perché nato a caso ahaha E anche perché la stessa poesia è in qualche modo sospesa, per come l’ho interpretata; non mi piaceva dargli qualche forma definitiva, ma lasciare potesse far viaggiare l’immaginazione del lettore, e sono felice di esserci riuscita 🙂 Grazie mille per le tue belle parole! Alla prossima, Stephi 🙂

  5. Ciao Stephi!
    Ma come, non puoi lasciarmi così! Senza sapere come andrà avanti! Ti prego, dimmi che incontreremo di nuovo questi personaggi (hanno un che di vichingo, ma potrei sbagliarmi) perché mi hanno intrigata parecchio.
    Dopo questa richiesta (con velata insistenza 😁) passiamo alla poesia e al tuo racconto. Hai saputo estrapolare bene il significato del testo sull’uscire da casa e crescere con le esperienze nella vita al di fuori dal nido, focalizzandoti sulla sfida che questo rappresenta e che può anche portare a un momento non positivo, fatto di lacrime. Tu hai colto alla perfezione gli stati d’animo contrastanti e li hai resi unici, con uno stile veloce e diretto che mette tanta curiosità.
    Spero di rivederli in altre storie!
    Federica

    1. Stephi

      Ciao Fede, grazie di cuore per il tuo commento! Non posso promettere niente su eventuali seguiti di questo racconto, per il momento; mi piace però sapere che ognuna di voi ha dato un’interpretazione diversa ai personaggi (Silvia associandoli a un mondo fantasy, tu a un universo vichingo, ecc.) e mi state dando ognuna spunti diversi per continuare ahah Se ci sarà l’occasione, prometto di considerare l’occasione 🙂 Per il resto ripeto i miei ringraziamenti: super felice di essere riuscita a trasmettere il significato della poesia, soprattutto considerando quanto mi ha fatto dannare prima di farsi trovare ahah Grazie ancora! Alla prossima, Stephi

    2. Anne Louise Rachelle

      Eh niente, sono rimasta così 😱 A parte un piccolissimo pensiero rivolto al tuo sadismo (🤣) ho apprezzato moltissimo queste poche righe che hanno una potenza espressiva molto forte. Ci si fa moltissime domande, dove ci troviamo, in quale tempo, in quale mondo, ma la necessità di sapere tutto ciò rimane sullo sfondo, perché queste poche righe riempiono con le emozioni che sanno suscitare, centrando l’anima di una poesia non facilissima da “inquadrare”. Secondo me ci sei riuscita veramente bene, Stephi , complimenti!!! P.s. saperne di più, in un ipotetico futuro comunque non guasterebbe 🤣😎 fatti tentare!

      1. Stephi

        Beh beh beh, che dire? Mi commuovo io con questi commenti!!! Grazie mille Anne Louise, di vero cuore! Sono contentissima di sapere di aver inquadrato la poesia, è stata una bella sfida e ammetto che sul momento ho avuto qualche difficoltà prima di trovare la chiave giusta e scrivere questo racconto. Sull’ipotetico futuro non dico niente: è un racconto nato per caso, ma dal caso si sa, nascono le storie più interessanti (o spero!)… Magari li rivedremo, magari no, ammetto che però mi piacerebbe ritrovarli nelle prossime puntate 😀 Intanto, grazie ancora per le tue belle parole: mi hai dato da riflettere! A presto, Stephi

  6. Racconto breve ma molto riflessivo riguardo al distaccamento dal nido. E’ una scelta dolorosa ma che porta a un sentimento inebriante di libertà. Che lascia spazio a un futuro incerto, tutto da scoprire. Sei stata bravissima come sempre, Stephi, complimenti.

  7. Silvia Maria Bragalini

    Ciao Stephi! Innanzitutto grazie mille per aver raccolto la mia sfida ed aver scelto una delle “mie” poesie. “Vedrai che è bello vivere” è stata scritta da un autore che è rimasto anonimo e mi è piaciuta l’idea di attribuirla al padre della protagonista.
    Certo, il contesto rimane abbastanza misterioso, ma anche suggestivo: non so perché, i nomi mi danno l’impressione di essere appartenenti ad un mondo fantasy, ma potrei sbagliarmi (o magari li re-incontreremo?). Le idee chiave del componimento, ovvero la libertà e l’importanza di imparare a godersi la vita, sono il cuore anche di questo racconto. Il tuo stile mi piace sempre, e te lo ripeto anche stavolta, perché con una singola frase riesci appieno a descrivere un’immagine, un sentimento, un’idea! Complimenti davvero e alla prossima 🙂

    1. Stephi

      Ciao Silvia! Grazie a te per averla lanciata, una sfida così! È stato il racconto più impegnativo per me, perché a livello di immaginazione ho dovuto lavorare parecchio per trovare un’idea che funzionasse. Ma è il bello del mettersi in gioco, e non posso che essertene grata 🙂 Sono altrettanto contenta di sapere che abbia apprezzato lo scritto: il contesto è volutamente misterioso, perché anche nella mia testa il tutto non era ben definito ahah Però sì, sono appartenenti ad un mondo fantasy! Sullo sviluppo, per ora non prometto niente… magari nelle prossime sfide mi viene l’ispirazione come con Ire e Ale, mi piacerebbe mettermi in gioco con un fantasy! Grazie ancora per le tue parole <3 Sono un'ottima fonte di motivazione per perseverare nelle varie imprese che questa rubrica ci pone davanti! Al prossimo racconto! 🙂

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