Lettera alla mia memoria

Lettera alla mia memoria

Informazioni

“Lettera alla mia memoria” è una riflessione che fa parte di una raccolta di racconti “Momenti di ordinaria follia”. È uno scritto che è venuto fuori di getto per poi essere corretto e adattato alla raccolta di racconti come introduzione.

Cara Memoria,

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Oggi ho deciso di scriverti una lettera. È una cosa insolita, lo so. È strana e forse da pazzi ricoverati in manicomio, ma alla fine chi può dirci cosa sia davvero la normalità? Probabilmente niente è davvero normale, ognuno ha la sua percezione di questo concetto. Quindi oggi sono qui per chiederti alcune cose.

So che sei sempre impegnata viste le informazioni che ogni giorno devi apprendere e memorizzare; sei come un computer che salva i dati e aggiorna ogni volta e poi va in tilt e riprende ancora, tuttavia voglio comunque provare a chiederti queste cose lo stesso, pregandoti di ascoltarle prima delle altre. Perché lo faccio? Forse perché sei così impegnata che a volte ho paura che tu possa dimenticare qualcosa, che tu faccia proprio come un computer, che tu vada in tilt e perda qualche informazione essenziale, ho paura che per fare tutto ciò che devi ogni giorno, tu possa dimenticarti di me.

Che cosa folle vero? Sei la mia memoria, non dovresti farlo, ma sappiamo che può accadere. Perché in fondo bastano poche cose per perdere se stessi. Qualche informazione di qua e di là e in poco tempo ciò che ci descrive veramente smettere di esistere. Siamo persone definite dal loro carattere, da ciò che hanno vissuto e i ricordi del passato ci portano ad essere ciò che siamo nel presente.

 Dunque ecco le mie richieste.  

In primo luogo ti chiedo di non dimenticare gli amici. Cosa buffa anche questa giusto? Tuttavia anche se non li vedo spesso e anche se non parlo con loro ogni giorno, anche se a volte le distanze cambiano i rapporti, tu tieni lì tutti, ogni momento passato con loro, ogni loro parola di incoraggiamento, ogni loro richiesta, ogni cosa che mi hanno raccontato, ogni loro sorriso, ogni loro lacrima, sii pronta per riportare a galla ciò che loro mi hanno detto. Così se un giorno  ne avrò bisogno, potrò essere lì per loro e aiutarli. Perché ogni persona che conosciamo, indipendentemente se per poco tempo o per tanto, ci lascia un segno indelebile dentro, ci cambia qualcosa, ci arricchisce, ci insegna qualcosa, a volte in positivo, a volte in negativo.

Poi ti chiedo di ricordare anche tutte quelle persone che mi hanno fatto star male, che mi hanno ferita, tutti quelli che hanno cercato di usarmi, di distruggere i miei sogni, tutti quelli che hanno riso quando mi hanno vista cadere, che hanno voluto che mi arrendessi.

Ricordale, perché così saprò che al mondo non esistono solo gli amici, che le persone non sono sempre sincere, e che a volte quando ti giri ti vogliono pugnalare alle spalle e lo fanno senza rimpianti e con il sorriso sulle labbra. Devono essere presenti dentro di noi perché solo così possiamo capire che la vita non è solo positiva e felice, ma fatta di tradimenti, di passione, di amore, di amicizia, di odio, di dolore, di rancore, di mille sfumature di sentimenti diversi.

Ricorda tutti i momenti passati con loro, amici o nemici, perché ho imparato ad essere forte, ad alzarmi da terra, ho imparato a fidarmi, a voler bene e a voltare pagina grazie a loro.

Ricorda tutto ciò che ho studiato, perché un giorno quello sarà il mio futuro, ciò che io farò da grande, quello che ho sempre cercato di costruire pietra sopra pietra, nonostante tutto. Quello un giorno sarò io, forse, dopo tanti ostacoli.

Ricorda poi la famiglia, i genitori che mi hanno dato vita, la mamma che mi ha cresciuta, i nonni che giocavano con me, i cugini e le piccole bravate da bambini; ricorda le cene per le feste in famiglia, quando ancora il Natale aveva un odore diverso, aveva il colore bianco della neve che copriva tutto  e giallo del fuoco che ardeva per scaldare la casa. Ricorda quegli istanti perché non torneranno indietro.

Ricorda poi tutti i momenti dell’infanzia, quelli in cui giocavo, ridevo senza pensieri per la testa, quando correvo dietro una palla, quando l’arcobaleno era ancora un mistero. Ricorda la bambina che c’è ancora in me, quella che guarda il mondo e cerca di vedere la bellezza, anche se piccola; che cerca di vedere i sogni tra le nuvole.

 Ricorda tutti gli errori fatti per non commetterli più perché il dolore ci rende forti ma ci distrugge a volte, se intenso e ripetuto. Fai in modo di non cadere nello stesso modo, di schivare i pericoli e di non far del male alle persone perché il perdono non lo puoi ottenere sempre.

E alla fine ti chiedo di ricordare tutti i momenti belli pieni di magia, pieni d’amore, di parole e sorrisi, di risate e promesse, di abbracci e condivisioni, perché hanno lasciato segni nel mio cuore e sono la testimonianza che quelle storie sono esistite, che quegli istanti sono stati vissuti davvero. Poi ti chiedo di tenere presente anche ciò che accadrà in futuro perché alla fine saranno tutte queste azioni che mi renderanno la persona che sarò domani.

E quando ti chiederò di riportali in superficie, vai e portali a galla, tirali fuori dagli abissi perché alla fine di tutto solo i ricordi testimonieranno ciò che è davvero successo.

Liv 

Sulla storia

Questa riflessione è nata qualche anno fa, per puro caso. Una delle mie paure più grandi, se non la più grande, è quella di perdere la ragione e la memoria. Mi terrorizza il fatto di non ricordare chi sono, cosa ho fatto, chi sono i miei amici, la mia famiglia, cosa ho studiato. Per me sarebbero una tortura davvero insopportabile. 

Pensando a questo fatto è nata “Lettera alla mia memoria”, che fa parte della raccolta di racconti “Momenti di ordinaria follia“. È personale ma allo stesso tempo credo che chiunque possa ritrovarsi in quelle righe.

Nella foto l’intestazione è: Settembre 2018, Terra, Sistema Solare, Braccio di Orione, Via Lattea perché la lettera è stata pubblicata a settembre, e il resto è “l’indirizzo” di una persona qualunque che abita sulla Terra. Non è qualcuno di specifico che scrive perché voglio e spero che altri sentano quelle parole come se fossero le loro. 

Informazioni e disclaimer

Il contenuto pubblicato sopra è protetto dalla normativa vigente in materia di tutela del diritto d’autore, legge n. 633/1941, qualsiasi riproduzione anche parziale senza autorizzazione è vietata. 
Questa breve riflessione è un’opera di fantasia, personaggi e situazioni sono inventate e hanno lo scopo di conferire veridicità alla narrazione. Qualsiasi analogia con fatti, eventi, luoghi e persone, vive o scomparse, è puramente casuale.

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