Storytelling Chronicles: “Un amore inaspettato”

Storytelling Chronicles: “Un amore inaspettato”

copertina storytelling
creato da Tania

Nota

Il racconto “Un amore inaspettato” partecipa all’evento Storytelling Chronicles organizzato da Lady C di La nicchia letteraria. Il tema del mese di febbraio era “una storia d’amore”.

Trama

Un famoso cantante e musicista fa una riflessione sulla sua vita e su un particolare momento di questa, che coincide con una canzone. Dei versi improvvisati che sono diventati la colonna sonora della sua vita raccontano di un amore speciale che lui vive ogni giorno.

Un amore inaspettato

“E ricordati che ti penso,
che non lo sai ma ti vivo ogni giorno,
che scrivo di te”
Charles Bukowski

Avete presente quando dicono “fossi come lui”, “potessi avere la sua vita” e tutti gli altri attorno sono d’accordo con quella affermazione? Quando guardano con invidia e pensando di sapere tutto di come sei e quello che fai? Essere famosi purtroppo ha anche questo lato. È un po’ l’altra faccia della medaglia. Da una parte sei ricco, ti conoscono tutti, hai il mondo ai tuoi piedi, dall’altra invece perdi di vista la tua stessa vita.

Non mi lamento, che sia chiaro. Ho fatto un lungo percorso che mi ha portato a trasformare la mia passione per la musica in un lavoro: ho scritto decine di canzoni, ho suonato in tutto il mondo, sono stato d’ispirazione per altri, la mia voce ha fatto compagnia a migliaia di persone nel corso del tempo. Sono ricco: ho varie macchine sportive, possiedo case in montagna, al mare, centinaia di metri quadrati con una piscina enorme, un attico, ho vestiti firmati e l’ultimo modello di telefono appena uscito. Direte: cosa posso volere di più dalla vita? Non saprei nemmeno da dove iniziare, ma credo che tutto possa essere raccolto dentro una parola sola: tempo.

Vorrei del tempo per dormire, non solo qualche ora in pullman tra un concerto e l’altro, ma mettermi in un letto vero e riposare; del tempo per visitare quelle città dove cantiamo, a volte riesco solo a vedere lo stadio dove è allestito il palco. Vorrei tempo per nuotare in quella piscina che ho fatto costruire, andare in spiaggia o a sciare, vorrei poter scrivere messaggi stupidi ai miei amici e trovarci per una grigliata, vorrei dare la buonanotte a mia moglie ogni sera e baciarla davvero, non solo con un misero messaggio tra una prova e l’altra. Prendo la vita come viene, ma in alcuni momenti i soldi e la fama iniziano a stare un po’ stretti. Certo, meglio piangere vestito bene, dentro una casa grande e accogliente che sotto un ponte vestito di stracci. Sono fortunato lo so, continuano a ripeterlo sempre.

Mi rilasso un attimo sulla poltrona e guardo attorno a me con attenzione. Vedo gente che si muove, tutti si sistemano il trucco e i vestiti prima di andare in onda. Mentre prepariamo il nuovo album faccio il conduttore di una trasmissione televisiva. Scoviamo talenti, nuovi versi, nuove canzoni e come sempre so che mi verrà chiesto di suonare e cantare sempre lo stesso pezzo. Sono dieci anni che la storia si ripete: concerti, interviste, trasmissioni radio o in televisione, sempre la stessa richiesta. Quella canzone sembra essere diventata il mio tormento dal momento in cui l’ho cantata la prima volta. Lo ricordo ancora come se fosse ieri.  

Era uno dei tanti concerti fatti in quello che per noi è passato alla storia come “periodo di transizione”. Ci siamo conosciuti quando eravamo ancora adolescenti e abbiamo iniziato a fare musica sul serio quasi vent’anni fa. Eravamo ragazzini che volevano conquistare il mondo. Una festa dietro l’altra, una ragazza dopo l’altra, vivevamo i nostri giorni in balia della fama che stava crescendo.

Dopo diversi anni, la situazione è mutata. Piano piano abbiamo cambiato modo di fare musica, siamo diventati maturi e abbiamo dato un taglio alle notti passate in qualche club esclusivo. Non che oggi siamo dei santi che chiudono il concerto e si ritirano per la meditazione. Siamo sempre rimasti dei grandi casinisti, ma ci conteniamo, soprattutto davanti ai media. Non è ipocrisia, siamo consapevoli che gli articoli, i gossip, le foto e i post vari ci tengono in classifica, sarebbe da stupidi negarlo. Tuttavia con il passare del tempo siamo arrivati alla conclusione che meno mostri di te stesso e meno ti perdi per strada. Il pubblico penserà sempre quello che vuole ed è giusto così. Siamo dei personaggi che ci esibiamo su un palco per loro e mentre lo facciamo conta solo quello. Dietro le quinte invece siamo cinque adulti che suonano, cantano e che hanno paura di crescere.

Quel periodo di transizione è stato difficile; dovevamo mostrare al mondo che eravamo saliti di livello, che avevamo lasciato dietro le brutte abitudini e i vizi da star. Le abbiamo provate tutte e ognuno di noi ha sacrificato qualcosa. John ha dovuto rendere pubblico il suo problema con un figlio mai conosciuto, Mark ha ammesso di non essere mai riuscito a finire un corso serio perché aveva problemi di concentrazione, Tom ha persino chiesto scusa alle ragazze che aveva illuso nonostante fosse gay, Leon ha fatto il documentario sul suo ruolo da mentore per i ragazzi di strada. Hanno dato parti di loro in pasto al pubblico solo per continuare a sentire le loro voci nello stadio. Io sono stato quello che in un certo senso ha ingannato tutti, nonostante io abbia confidato a tutti il mio grande segreto.

Quel concerto era andato bene eppure mancava qualcosa. Eravamo contenti, lo stadio era pieno, i fan cantavano con noi le vecchie hit e le nuove canzoni, tutto era come un tempo. Eppure prima di posare la chitarra e di fare un inchino ho deciso di offrire al pubblico quel pezzo di me stesso che tanto chiedeva. Mi sono seduto sul palco con le gambe incrociate e ho iniziato a suonare poche note, senza essere accompagnato da nessuno. Dietro di me i ragazzi erano fermi e non capivano cosa stessi facendo, aspettavano un segnale per chiudere tutto e invece il mio comportamento era fuori da ogni copione discusso prima. Ho iniziato a cantare piano piano con gli occhi chiusi, come se in realtà tutto fosse stato solo nella mia mente.

Un amore inaspettato

Perdonami, amore,
per tutto il tempo che ti ho sottratto.
Perdonami, per tutte le volte
che non ti ho ascoltato.
Perdonami per quelle volte dove
Come un ragazzino ti ho ferita
E sono andato altrove. 

 Amore, non andare via,
non lasciarmi in una realtà senza armonia.

Rimani qui vicino a me,
Incendiami il cuore, la mente
E sii il mio presente.
Perché io ti amo e ti ho sempre amato,
nonostante tutto, sei il mio amore inaspettato.

Una dichiarazione d’amore fatta davanti a migliaia di persone in quello stadio e a milioni in tutto il mondo. Ha il suo peso credetemi, non è un ti amo volato via in una serata con gli amici o durante una passeggiata, è molto di più. Quando affermi qualcosa davanti a così tante persone, non puoi che essere travolto dal peso di quelle parole. Ho cantato quella canzone quella notte e il pubblico è semplicemente rimasto in silenzio. Nessuno ha cantato con me a squarciagola o urlato il nome di qualcuno di noi, erano stregati e attenti a ogni sillaba che usciva dalla mia bocca. E improvvisamente ho capito che quella sera mancava la magia.

Eravamo stati bravi in tutto: luci al posto giusto, coreografie perfette, nessuna nota stonata eppure avevamo perso di vista una cosa fondamentale: la magia. La musica non è solo regole e disciplina, ma anche libertà. E per me è sempre stato così. L’ho trasformata in un lavoro, in guadagno, cercando sempre di raggiungere vette alte e per strada mi ero dimenticato della cosa più importate: la musica era la mia vita. Ho iniziato a cantare prima ancora di parlare, ho iniziato a suonare note strampalate prima ancora di imparare bene a leggere e scrivere, ho passato notti in bianco per trovare quelle parole che esprimevano davvero cosa avevo dentro, ho passato giorni a suonare e suonare fino a trovare la versione migliore per dare vita a una canzone.

Sono famoso, sono ricco, sono invidiato e amato allo stesso tempo, eppure suonerei e canterei anche senza il pacchetto completo. Suonerei anche in un bar dove nessuno in realtà guarda il palco, in una casa dove ci sono solo familiari e amici, canterei anche solo per me stesso perché la musica è quella che mi ha dato la libertà di sognare e di essere chiunque io potessi desiderare.

Da quella sera in poi quella canzone è diventata il mio fardello. La canto alle feste, a volte ai concerti, in radio e la sento ogni volta alla chiusura del mio programma in televisione. È diventata la colonna sonora della mia vita oserei dire.

Una brutta cosa? Dipende dai momenti. Sicuramente non fa di me l’uomo migliore sulla Terra, anzi. È una canzone d’amore e tutti pensano che io l’abbia scritta per mia moglie. Insomma, è logico no? Siamo sposati da più di dieci anni, prima ancora siamo stati fidanzati per altri anni, a chi potevo dedicare una simile canzone se non a lei? La amo è ovvio. È la mia roccia, la mia forza, la mia parte razionale. Sa dove si trovano le mie cose, capisce i miei problemi e i miei silenzi, mi sprona a fare di più, mi protegge quando vede le mie ferite aprirsi, è la madre dei miei figli, l’amore della mia vita. Cosa potrei volere di più? Nulla. Se solo il mio cuore funzionasse proprio così.

In realtà amo lei ma amo anche un’altra. Amo lei da tantissimo e allo stesso tempo amo un’altra anche se non mi manca nulla. Non sono andato in giro a cercarla, non volevo divertirmi, non mi sentivo oppresso, semplicemente mi sono innamorato di nuovo. Un banale e stupido cliché vero? Il cantante famoso che ha una bellissima moglie accanto, due figli stupendi e che gira con l’amante. In realtà giro sempre con lei, è sempre lì accanto a me. La amo e mi dà tutto. Cosa ha di più di mia moglie? Nulla. Non le ho mai paragonate, sono diverse in tutto, eppure entrambe mi completano, mi rendono quello che sono ogni giorno.  

Beh, sono pessimo vero? Amo mia moglie e amo la mia amante e non mi pento di nulla. Se fosse diversamente a questa ora sarei a chiedere perdono a mia moglie o ad ascoltare un avvocato per il divorzio. Eppure sono qua in attesa di iniziare il mio show. Saluterò la mia famiglia come sempre e finirò per cantare almeno il ritornello di quella famosa canzone, la gente invidierà la mia storia d’amore e il tutto si ripeterà anche la prossima stagione e quella dopo ancora.

Il pubblico crede ormai di aver capito tutto di me, eppure dopo tutti questi anni non hanno ancora compreso davvero nulla. Quella famosa canzone era una dichiarazione d’amore, ma non per mia moglie. L’ho scritta per la mia amante. L’ho scritta pensando a lei, sentendola vicino a me, l’ho cantata dichiarandomi davanti a milione di persone, le ho ceduto un pezzo del mio cuore e della mia vita, mi sono votato a lei. Una storia d’amore intensa, piena di passione e sentimenti contrastanti, una storia che la gente ha sempre ignorato.

Quella canzone è stata colonna sonora di feste e matrimoni dei fan, ragazzini innamorati si sono dichiarati usando quei versi, eppure nessuno li ha davvero capiti. Dopo quel concerto i media erano semplicemente in delirio. Ipotesi di ogni genere sono circolate per mesi: ho scritto quella canzone perché mia moglie era incinta e volevo dichiararle il mio amore, perché mia moglie voleva lasciarmi stanca dalla mia vita di musicista in giro per il mondo, perché dovevo farmi perdonare per aver passato troppo tempo nello studio di registrazione. Si sono inventati di tutto eppure nessuno ha letto tra le righe per capire davvero cosa stavo dicendo e a chi.

In tutto ciò, credo che Mary Anne sia l’unica persona che non ha mai sentito quella canzone sua. Mi ha ringraziato e continua a farlo, ma è come se mancasse qualcosa. Quando ho scritto la canzone per mia figlia, il giorno in cui è nata, Mary Anne era un fiume di lacrime. Si era emozionata davvero a sentire quei versi e continua a farlo ancora oggi nonostante siano passati anni e ormai sappia quelle parole a memoria. La sente sua in qualche modo, fa parte della nostra vita, è un pezzo di noi.

“Un amore inaspettato” invece è più mia che sua, forse è solo mia e basta. Non è mai appartenuta a lei perché è sempre stata per la mia amante senza la quale non potrei vivere come sto facendo. Senza di lei sarei perso, non potrei vedere la vita allo stesso modo, senza lei nemmeno la mia famiglia sarebbe quella che è. Lei è il mio primo amore in un certo senso e sarà tale per la vita, ne sono certo. In questa storia il per sempre esiste e nessuno lo potrà cambiare. Vedete, la mia musa è mia moglie, il mio primo amore, la mia magia, la mia amante è e lo sarà sempre la musica.

Tutti danno per scontato che io possa amare solo una donna che in questo caso è Mary Anne, mia moglie. Non pensano che l’amore possa avere diverse sfumature e che io possa amare i miei figli, i miei genitori, i miei fratelli, i ragazzi della band e persino il mio pubblico. Sono diversi tipi di amore, ma non per questo uno è meno importante di un altro. Amo anche la vita e ovviamente la musica. Amo suonare, sentire le corde vibrare, le note che creano una sorta di magia attorno a me. L’amore è bello ed è importante in ogni sua forma e per questo va celebrato e quale modo migliore per farlo se non con una canzone?

Entro in scena con la chitarra e inizio a suonare quelle note che tutti riconoscono. Chiudo gli occhi e canto, dichiaro ancora il mio amore per ciò che mi ha reso libero: la musica.

Perdonami, amore,
per tutto il tempo che ti ho sottratto.
Perdonami, per tutte le volte
che non ti ho ascoltato.
Perdonami per quelle volte dove
Come un ragazzino ti ho ferita
E sono andato altrove. 

 Amore, non andare via,
non lasciarmi in una realtà senza armonia.

Rimani qui vicino a me,
Incendiami il cuore, la mente
E sii il mio presente.
Perché io ti amo e ti ho sempre amato,
nonostante tutto, sei il mio amore inaspettato.

Informazioni sul racconto

Si sa, io non sono in grado di scrivere storie d’amore normali. Ho iniziato con l’idea che la canzone d’amore doveva essere dedicata all’amante e sono arrivata al fatto che l’amante non era una persona, ma la musica stessa. Spesso quando si parla di amore si pensa a quello tra un uomo e una donna, dando per scontato che l’amore ha mille sfumature e ognuna di esse è bellissima.

Ringraziamenti

Ringrazio prima di tutto Lady C per avermi permesso di partecipare all’evento, grazie al suo aiuto ho scritto diversi racconti e spero di poterlo fare ancora.
Ringrazio Riccardo per l’idea del racconto, la dedica all’amante è partita da lui, io sono stata solo lo strumento che ha messo nero su bianco. Il tutto ovviamente a modo mio.

Disclaimer & copyright

Il contenuto pubblicato sopra è protetto dalla normativa vigente in materia di tutela del diritto d’autore, legge n. 633/1941, qualsiasi riproduzione anche parziale senza autorizzazione è vietata. Questa breve storia è un’opera di fantasia, personaggi e situazioni sono inventate e hanno lo scopo di conferire veridicità alla narrazione. Qualsiasi analogia con fatti, eventi, luoghi e persone, vive o scomparse, è puramente casuale.

16 Comments

  1. Ciao Christine. Sono Silvia di Silvia tra le righe. Per prima cosa complimenti. Hai uno stile di scrittura davvero accattivante. Questo racconto è davvero molto profondo. È vero, spesso crediamo di conoscere alla perfezione la vita degli altri e i loro sentimenti, soprattutto se sono delle persone famose. L’amore del protagonista per la musica mi ha davvero emozionato. È vero. Esistono tante forme di amore, tutte forti ed importanti. Complimenti. Silvia

  2. Debora Paolini

    Ciao Christine. Dall’inizio alla fine, ho avvertito un gran senso di verità. Le parole di chi racconta e si racconta sono estremamente schiette. Ci sono ottimi spunti di riflessione che, tra l’altro, nascono proprio su cliché che tu, con sapienza, hai ribaltato. A tutti manca qualcosa, anche quando sembra di no. Hai affrontato un concetto d’amore che non è del primo tipo cui di solito pensiamo, quello tra due individui, ma hai pensato di farlo come se lo fosse dando consistenza quasi fisica alla musica. Geniale
    La scrittura: fluida, sostanzialmente corretta, evocativa. Hai saputo rendere il contenuto attraverso la forma più adeguata. Pochissime le imperfezioni che ho notato, di poco conto, come ad esempio: “Siamo dei personaggi che ci esibiamo” –> che si esibiscono/ e ci esibiamo credo siano forme più corrette.

  3. Simona Busto

    Wow! Il finale è davvero a sorpresa!
    Non rivelo niente, nel timore che qualcuno legga il mio commento prima del racconto. Faccio solo i miei complimenti all’autrice, perché davvero non mi aspettavo una simile conclusione.
    Tutta la storia è bella, intensa e scritta in maniera perfetta. Direi anche molto sentita, benché non sappia quanta parte la musica abbia nella vita dell’autrice.
    Molto bello.

    1. Liv

      Ciao e benvenuta.
      Sono contenta che il finale sia stato una sorpresa e che sia piaciuto. Diciamo che sono molto ignorante in musica 😀
      Grazie, a presto.

  4. Ti confesso una cosa. *rullo di tamburi* Fin dall’inizio, quando il tuo protagonista ha menzionato la presenza “scomoda” di una certa amante sulla scena, ho pensato subito fosse la musica.

    Al di là del fatto che non reggo i tradimenti -è un disagio mio con il quale convivo da sempre AHAH Se mai scrivessi di una cosa simile, sarebbe sicuramente un fatto negativo (nel senso, farebbe parte del portfolio di un bad character), a meno di avere a che fare con situazioni borderline per cui tradire risulta una via di fuga/una necessità, per esempio se si ha a che fare con un compagno/marito violento e vessatore-, il primo aspetto che hai reso accessibile in questo racconto è sicuramente la carriera di questo cantante, una sorta di rapporto di amore e odio che si evince subito dall’incipit, amore perché lui è legatissimo alla musica, ai suoi compagni di “viaggio”, alle canzoni e a tutto ciò che è giunto con essi -fama, soldi, accettazione dalla massa, popolarità sui social-, odio perché, comunque, da come la si veda, gli ha tolto parecchio oltre che donargli tantissimo. Per questa ragione, se tu avessi scelto un’amante in carne e ossa, a mio avviso, forse saresti andata fuori tema perché l’argomento di questo racconto è proprio il rapporto conflittuale che lui ha con la sua arte e, così, avresti relegato a un angolino la vera storia d’amore. Ottimo, quindi, che tu sia giunta all’adozione della musica come “seconda donna” dell’uomo 😉

    Come al solito, hai scritto un buon prodotto. Sei sempre stata brava in questo, sia su EFP sia quando a volte ci scambiamo scritti su Telegram -non c’è spazio solo per Distruggere e le Pancine, dai AHAH-, ma ammetto che non sono stata coinvolta emotivamente 🙁 Sottolineando che rimane comunque un pensiero molto soggettivo e forse nasce da una mia mancanza che ancora non ho compreso -capita spesso e volentieri quando si legge… Non tutti trovano toccanti i medesimi romanzi, ahimè-, ho percepito qualche linea di impersonalità, diciamo, come se la stessa voce narrante fosse un po’ “fuori” rispetto la sua stessa storia, non so se mi spiego XD

    Diciamo che alla fine i miei appunti sono questi, ma il resto è toppissimo :3 Brava 😀 Ho anche un debole per la musica… Quindi mi hai conquistata facile facile 😉 Al prossimo racconto <3

    1. Liv

      Buongiorno. No dai, non esistono solo le pancine, ma molto altro 🙂 Grazie per i complimenti prima di tutto e per gli appunti.
      Diciamo che comprendo i tuoi “sentimenti” nei confronti del tradimento. Anche io sarei così, non riesco a farlo passare per qualcosa di normale. Per questo motivo ho scelto la musica come “amante”, cosa che in realtà è venuta fuori in modo del tutto spontaneo. Scrivevo e la musica si è messa in mezzo.
      Per quanto riguarda i sentimenti/le emozioni arrivate ai lettori, quindi ance a te, credo sia una cosa che dipende da persona a persona. Sono contenta di conoscere i tuoi “dubbi” se vogliamo chiamarli così, perché aiutano sicuramente per migliorare in futuro.
      Grazie per aver letto e per avermi permesso di partecipare a questo evento,
      Al prossimo racconto 😀
      Liv

  5. Ciao!
    Beh all’inizio, quando ha confessato che non era la dichiarazione che tutti si aspettavano, credevo che l’amante fosse in carne e ossa. Poi, però, non mi quadrava, perché l’idea non si adattava molto al personaggio, così è diventato più facile guardare al di là degli schemi classici e vedere la vera amante. E lo capisco, perché è lo stesso sentimento che traspare quando si ama scrivere. Amare, appunto, una passione è forte quanto amare una persona, che è poi il motivo per cui tutte noi partecipiamo a questa rubrica, no? 😀
    Il racconto è bellissimo, ben scritto, ipnotico quasi, perché ti inchioda allo schermo e non si riesce a smettere finché non si arriva alla fine. Hai uno stile davvero fantastico.
    Complimenti!
    Federica

    1. Liv

      Ciao. Grazie per il commento e per i complimenti. Sono davvero contenta che il messaggio sia arrivato, come ho già detto, è la soddisfazione più grande.
      Hai ragione, la musica per il protagonista è un po’ come la scrittura per noi, una vera passione.
      Grazie ancora 🙂

  6. Le tue parole mi hanno colpito dritto al cuore dalla prima all’ultima. L’amore ha molte forme e sfumature, si può amare un altro essere umano ma anche una cosa. Si può amare quello che ci fa stare bene e di cui abbiamo bisogno come l’aria che respiriamo. Davvero un racconto profondo ed emozionante. Ti faccio i miei complimenti.

  7. Lo ammetto quando ho letto amante già ho pensato a un brutto tradimento e già stavo pensando che la storia non mi piaceva, non per il tuo modo di scrivere ma proprio perchè odio i tradimenti invece mi hai sorpresa e devo dire che nel complesso la storia è ben scritta e molto coinvolgente

    1. Liv

      Ciao. Grazie per il commento. Sono contenta che io sia riuscita a salvarmi all’ultimo 😀 Anche io odio i tradimenti quindi capisco benissimo i tuoi sentimenti iniziali. Sono contenta siano cambiati alla fine.

  8. Stephi

    Che dire? WOW! Davvero, è un racconto molto bello, che si legge facilmente ed emoziona, arriva al cuore. Ho adorato anche la canzone (scrivere in versi non è per niente facile, sei stata davvero brava!) e il fatto che fosse dedicata alla musica, una svolta non scontata ma secondo me che rappresenta perfettamente quel che sta nel cuore di un cantante. Credo tu sia riuscita a descrivere davvero bene anche la doppia vita che questi personaggi famosi hanno, tra “ciò che vedono gli altri” e “ciò che c’è nel backstage”, e questo ha reso il racconto ancora più realistico. E ho apprezzato tanto il sottolineare l’amore come qualcosa che ha diversi aspetti e non sempre coincide con una persona: spesso ci dimentichiamo che sono tantissime le cose che possiamo amare, è stato bello ricordarsene leggendoti 🙂 Super super complimenti Liv! (E bravo anche Riccardo coi suggerimenti ahah)

    1. Liv

      Ciao. Grazie per le bellissime parole. Sono contenta ti sia piaciuto il racconto.
      Scrivere in versi non fa per me, credo di aver passato più tempo a trovare quelle rime che non a scrivere il resto del racconto 😀
      Grazie per i complimenti. 🙂

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