Fabbricante di lacrime” Erin Doom | Recensione

Fabbricante di lacrime” Erin Doom | Recensione

Vista l’uscita della serie tv “Fabbricante di lacrime” su Netflix, ho deciso di leggere il libro di Erin Doom. Da lettrice, vale il detto “prima il libro e poi i film o le serie” quindi non potevo non leggerlo prima di vedere la serie tv.

Trama “Fabbricante di lacrime”

Tra le mura del Grave, l’orfanotrofio in cui Nica è cresciuta, si raccontano da sempre storie e leggende a lume di candela. La più famosa è quella del fabbricante di lacrime, un misterioso artigiano dagli occhi chiari come il vetro, colpevole di aver forgiato tutte le paure e le angosce che abitano il cuore degli uomini. Ma a diciassette anni per Nica è giunto il momento di lasciarsi alle spalle le favole tetre dell’infanzia. Il suo sogno più grande, infatti, sta per avverarsi.

I coniugi Milligan hanno avviatole pratiche per l’adozione e sono pronti a donarle la famiglia che ha sempre desiderato. Nella nuova casa, però, Nica non è da sola. Insieme a lei viene portato via dal Grave anche Rigel, un orfano inquieto e misterioso, l’ultima persona al mondo che Nica desidererebbe come fratello adottivo. Rigel è intelligente, scaltro, suona il pianoforte come un demone incantatore ed è dotato di una bellezza in grado di ammaliare, ma il suo aspetto angelico cela un’indole oscura.

Anche se Nica e Rigel sono uniti da un passato comune di dolore e privazioni, la convivenza tra loro sembra impossibile. Soprattutto quando la leggenda torna a insinuarsi nelle loro vite e il fabbricante di lacrime si fa improvvisamente reale, sempre più vicino. Eppure Nica, dolce e coraggiosa, è disposta a tutto per difendere il suo sogno, perché solo se avrà il coraggio di affrontare gli incubi che la tormentano, potrà librarsi finalmente libera come la farfalla di cui porta il nome.

Commento

L’incipit mi ha incuriosito subito, mi ha fatto pensare a un mondo gotico e anche un po’ fantastico. Il libro si è rivelato diverso da questa mia prima impressione, che non so se sia voluta o meno.

Lo stile forse in alcuni punti è ridondante con troppe metafore e rende la lettura un po’ lenta, così come le ripetizioni di concetti e di parole. Personalmente alcune metafore le ho apprezzate tanto, il modo di esprimere dei sentimenti attraverso quest’ultime faceva un po’ pensare a dei personaggi di altri tempi quasi. Le ripetizioni sono state il tasto dolente perché in alcuni momenti volevo solo andare avanti a scoprire cosa avrebbero fatto i personaggi e invece dovevo leggere cose già dette.

Nica

Nica è la protagonista del libro Fabbricante di lacrime. Una ragazza un po’ introversa, molto ingenua, in alcuni momenti sembra quasi una bambina alla scoperta del mondo. Cresciuta sicuramente con diversi problemi e traumi, cerca di essere perfetta perché desidera una famiglia e farebbe qualsiasi cosa per averla. Vede solo il lato positivo e bello delle persone, per quanto abbia sofferto, e questo spesso la porta a non comprendere del tutto le dinamiche di alcune situazioni.

Ho apprezzato come abbia cercato di proteggere Rigel in tutti i momenti, soprattutto da adulta quando il passato torna a ricomparire nelle loro vite. Rimane ancora ingenua e non capisce quando i maschi che ha attorno le chiedano di uscire con un fine diverso dalla semplice e pura amicizia. Credo che viva nel suo mondo in un certo senso, a volte non sembra essere cresciuta e maturata, ma pare ancora la bambina che vedeva il mondo tutto bello e fiori, piena di speranza.

Rigel

Rigel è il co-protagonista del libri Fabbricante di lacrime. Cresciuto con Nica nello stesso orfanotrofio, è silenzioso, guarda tutti con sguardo assassino, picchia gente apparentemente a caso, il tipo adolescente diciasettenne con molti problemi e traumi. Prova un’attrazione e dei sentimenti che non sa spiegarsi e che non sa come controllare, anche perché nessuno gli ha mai insegnato cosa fosse davvero l’amore. Mentre Nica ha dei ricordi dei suoi genitori, le parole di sua mamma le ripete spesso nella sua mente, Rigel ha conosciuto solo l’amore malato della direttrice dell’orfanotrofio. Ha associato l’amore alla violenza, al male e in un certo senso pensa che nessuno sia capace di amarlo.

La storia tra loro è parecchio problematica, sicuramente intriga con tutti i misteri, il fascino del bad boy, ma questo non cambia la realtà. Nonostante i traumi e i problemi, credo che nessun altro avrebbe potuto capire Nica e Rigel quindi il fatto che abbiano continuato a ruotare uno attorno all’altro, era inevitabile.

Cosa dire? Un libro abbastanza lungo con troppe ripetizioni, una lettura che sicuramente aiuta a passare il tempo e incuriosisce un po’ pagina dopo pagina

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